“Sono sotto gli occhi di tutti le pesanti ripercussioni sulle piccole e medie imprese dovute all’inflazione e alla stretta monetaria. Una Banca pubblica per le PMI è l”unica soluzione possibile per scongiurare ulteriori aumenti del costo del credito (aumentato di 260 punti in un anno) e il rallentamento dei prestiti”.
E’ questo il commento del Presidente di CNA Cremona Marcello Parma all’indomani dell’incontro con il Governo avuto dai vertici di CNA Nazionale.
“Valutiamo positivamente – continua Parma – i principi della legge delega di riforma del fisco e auspichiamo che possano rapidamente portare alla riduzione del prelievo su imprese e famiglie e alla semplificazione degli adempimenti tributari. Molto critico invece il giudizio sull’intenzione di superare gli Indicatori sintetici di affidabilità (Isa), strumento finalizzato a incrementare il livello dell’adempimento spontaneo”.
In materia di salari e inflazione, va ricordato che l’artigianato ha rinnovato tutti i 14 contratti collettivi nazionali che riguardano 1,3 milioni di lavoratori.
“Sollecitiamo urgentemente interventi per ridurre l’impatto dell’inflazione sui salari reali anche con il taglio degli oneri per le imprese, visto che nel 2022 in Italia il cuneo contributivo/fiscale si è attestato al 45,9% a fronte del 34,6% della media Ocse. In questo senso potrebbe essere di aiuto il salario di produttività da rendere utilizzabile da parte delle piccole imprese, la formazione, l’apprendistato professionalizzante e il fondo nuove competenze. Sul lato pensioni invece apprezziamo l’avvio del tavolo ma ci auspichiamo che sia seguito da interventi che garantiscano la sostenibilità della gestione previdenziale degli artigiani, anche incentivando la creazione d’impresa e la corretta qualificazione delle nuove aziende ai fini previdenziali”.
Altro tema critico affrontato riguarda la sicurezza sul lavoro.
“Il tavolo ministeriale che si è attivato su questo tema – prosegue il Presidente Parma – avrà l’obiettivo importante di revisionare il Testo unico in materia di salute e sicurezza puntando sulla riduzione di inutili complessità che rallentano le procedure, sulla certezza di norme, comportamenti, controlli e sanzioni”.
Infine il tema molto caldo dei Ddl sull’autonomia differenziata.
“Vi è la necessità di rafforzare il confronto con le parti sociali e le comunità locali – conclude Parma – per consentire ai territori di scegliere consapevolmente il grado di autonomia da richiedere e per coniugare le esigenze di una maggiore efficienza della Pubblica Amministrazione e la responsabilizzazione della governance pubblica con il principio solidaristico in grado di tenere insieme il Paese”.