L’energia è diventata carissima, tanto cara da raggiungere livelli mai raggiunti prima d’ora. Il costo delle bollette di luce e gas pagato dalle imprese è oggi così alto da mettere a rischio la prosecuzione dell’attività per il 13,6% delle imprese e da comportare una possibile riduzione dell’attività e dell’occupazione, per il 21,2% delle imprese.
Energia carissima. L’indagine di CNA
La CNA ha realizzato un’indagine fra le PMI associate proprio al fine di verificare l’entità dell’aumento dei costi energetici e l’impatto di tali rincari sui costi totali di produzione.
Pur con tutte le differenze legate al tipo di fornitura e di contratto, nei primi 7-8 mesi del 2022 i costi energetici sostenuti dalle imprese sono in molti casi triplicati rispetto allo stesso intervallo temporale del 2021. Questo dato, di per sé preoccupante, lo è ancor più se si considera l’impatto degli aumenti sui costi totali di produzione anche se, ovviamente, vi è una notevolissima variabilità legata al tipo di attività svolta e al settore produttivo.
L’incidenza dei costi di elettricità e gas sui costi aziendali complessivi tocca punte del 40% nel 2022, ma si tiene mediamente intorno al 5% e il 15%. Cifre, queste ultime, che riguardano in generale di tutte le attività (sia manifatturiere sia di servizio) che lavorano a ciclo continuo con macchinari alimentati ad energia elettrica o con forni a gas. Si tratta, in ogni caso, di percentuali doppie rispetto a quelle del 2021.
I casi esemplificativi, ricavati direttamente dalle bollette energetiche pagate dalle imprese, sono raccolti in una tavola che mette in luce le principali risultanze dell’indagine.
Le proposte di CNA
A fronte della allarmante situazione registrata, CNA propone due linee di interventi:
- misure immediate di “calmierazione”, per tutelare fin da subito le imprese dal caro-energia,
- interventi di riforma strutturali volti a sanare le carenze del nostro sistema energetico e le inefficienze dei mercati di elettricità e gas.
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