E’ stato pubblicato il Rapporto sul Mercato del Lavoro in provincia di Cremona 2023 dall’Osservatorio Provinciale. Il documento offre una visione completa e approfondita del mercato del lavoro in provincia di Cremona: utilizzando dati provenienti da diverse fonti, con nature e significati differenti, sono decisamente confortanti.
IL CONTESTO ECONOMICO NAZIONALE E INTERNAZIONALE
Il 2023 è stato un anno di crescita moderata per l’economia italiana. Il Pil è aumentato dello 0,9%, in rallentamento rispetto al 4% del 2022. La crescita è stata sostenuta principalmente dalla domanda interna, mentre la domanda estera netta ha avuto un contributo negativo. Tuttavia, l’economia italiana ha dimostrato una certa resilienza di fronte a queste sfide: i consumi hanno retto, nonostante la corsa dell’inflazione, che anche nel 2023 ha raggiunto il +5,7%.
Il mercato del lavoro ha continuato a migliorare, con il tasso di disoccupazione che è sceso al 7,8% e il sistema produttivo italiano ha mostrato una buona capacità di adattamento alle nuove sfide, come la transizione digitale e la decarbonizzazione.
LA CONGIUNTURA ECONOMICA CREMONESE
Fatte salve queste premesse (valide, ovviamente, anche in ambito locale), il 2023 dell’economia cremonese si è chiuso con numeri decisamente positivi. Su tutti, il dato che descrive l’andamento tendenziale della produzione industriale (Figure 1.1. e 1.2), che, grazie soprattutto ad un ottimo 4° trimestre, pone la provincia di Cremona al primo posto tra le province Lombarde nel confronto con il 2022 (e con valori ben al di sopra della media regionale).
Con queste premesse, i dati relativi all’andamento del mercato del lavoro cremonese nel 2023 non possono che essere decisamente confortanti.
Per il terzo anno consecutivo risulta in crescita la popolazione occupata (e residente in provincia di Cremona). Per quanto riguarda la popolazione «in cerca di occupazione», il tasso di disoccupazione si è attestato al 2,6%: nell’ultimo anno il tasso di disoccupazione si è quindi più che dimezzato, posizionando la provincia di Cremona al 2° posto nel ranking delle province italiane (il miglior risultato negli ultimi 20 anni, il precedente record risaliva al 3% registrato nel 2007).
In linea con l’andamento complessivo, anche il tasso di disoccupazione giovanile registra una riduzione di rilievo.
CRITICITÀ
LA PERDURANTE CRISI DEMOGRAFICA
Un altro elemento che potrebbe aver contribuito all’aumento del mismatch tra le richieste delle aziende e le risorse disponibili è la riduzione della popolazione residente nella provincia di Cremona: un quarto fattore critico che merita attenzione.
Secondo i dati ISTAT, nel decennio appena trascorso, il numero di abitanti è sceso. Il tasso di fecondità nella provincia di Cremona (Figura 1.6) ha mostrato un trend decrescente negli anni.
GENDER GAP
Proprio nell’anno in cui alcuni dei valori diffusi annualmente da ISTAT fanno presagire una situazione particolarmente rosea, emerge invece con prepotenza il tema della differenza di genere nei comportamenti assunzionali delle imprese. Se è vero che nel 2023 il tasso di occupazione femminile, pari al 59,3%, ha raggiunto il livello più elevato negli ultimi 25 anni.
PRECARIETÀ CONTRATTUALE
Anche nell’ambito dei flussi di contratto attivati nel 2023, il cui numero complessivo rappresenta indubbiamente un segnale di salute del sistema occupazionale, emerge un dato non particolarmente lusinghiero: la percentuale dei contratti a tempo indeterminato si attesta per il terzo anno consecutivo al di sotto del 20%. Si tratta di un dato che nel 2023 colloca la provincia di Cremona al terzultimo posto nella classifica delle province lombarde.
CRESCE LA DOMANDA, MA MANCA L’OFFERTA
In un contesto in salute, in cui la domanda è in crescita, assumono particolare rilievo le eventuali carenze dell’offerta: terzo elemento di criticità rinvenibile attualmente nel mercato del lavoro cremonese. La diminuzione dei disoccupati evidenziata in precedenza potrebbe rappresentare l’effetto di una sempre più «disperata» ricerca da parte delle imprese di candidati idonei per sopperire alle proprie carenze di personale: i disoccupati rappresentano infatti il bacino naturale da cui attingere per le tante aziende che, nel corso del 2023, hanno riscontrato difficoltà nel trovare nuovo personale.